[Pop] Ben Harper – Both Sides Of The Gun (2006)

Cd1: Morning Yearning – Waiting For You – Picture In A Frame – Never Leave Lonely Alone – Sweet Nothing Serenade – Reason To Mourn – More Than Sorry – Cryin’ Won’t Help You Now – Happy Everafter In Your Eyes
Cd2: Better Way – Both Sides Of A Gun – Engraved Invitation – Black Rain – Gather ‘Round The Stone – Please Don’t Talk About Murder While I’m Eating – Get It Like You Like It – The Way You Found Me – Serve Your Soul

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Ben Harper è uno degli artisti di punta degli ultimi anni, uno di quei nomi che fanno sembrare il carrozzone del biz qualcosa di diverso dal piattume che lo caratterizza. Lui è sempre stato attento a destreggiarsi bene tra ammiccamenti commerciali e retaggi blues, funky e rock di classe per dimostrare di non essere uno tra i tanti. L’abilità non gli manca, la sua popolarità è a livelli altissimi e il suo recente disco potrebbe essere considerato la summa di una carriera che è andata in crescendo commercialmente parlando, “in scendendo” musicalmente parlando. Saranno fissazioni, ma la popolarità ha un prezzo, e quando si sente parlare di capolavoro per “There Will Be A Light” o questo “Both Sides Of The Gun”, viene da chiedersi come potrebbe essere definito il gigantesco “Fight For Your Mind” del 1995, quando ancora questo bravo artista non se lo filava nessuno. Lasciando da parte questo preambolo probabilmente troppo duro (tutto sommato Ben Harper è un personaggio discreto e per nulla montato, rendiamo merito a questo e aggiungiamo che almeno lui, a differenza di molti, sa cosa vuol dire suonare e fare musica), analizziamo l’ultimo disco in questione.

La divisione in due supporti ottici diversi è stata venduta come una scelta effettuata nella fase di songwriting, quando l’artista si è reso conto di avere materiale opposto e difficile da organizzare in una tracklist unica. Ecco quindi che una serie di brani acustici popola un cd e altre tracce più dirette fanno parte dell’altro. Inutile dire che, pur essendo Harper abile esecutore e cantante dotato, nove ballads causano irrefrenabili sbadigli dopo poco. Ovvio di conseguenza che quando il ritmo sale ci si diverta maggiormente. Due facce della stessa medaglia quindi, quella romantica e dolce e quella più ruvida e varia. I brani degni di menzione sono in netta maggioranza nel secondo cd, “Engraved Invitation” e “Gather ‘Round The Stone” sono gli highlights del prodotto, “Black Rain” segue a brevissima distanza; a voler nominare un pezzo dal primo disco, diremmo “More Than Sorry”, ma la scelta è dura non tanto perchè le prime nove canzoni siano brutte, semplicemente risultano troppo omogenee tra loro e monotone. Eliminando qualche brano e imbastendo una scaletta di 13 pezzi, avremmo avuto un buon album. Così abbiamo più musica ma meno qualità. Aspettiamo ora l’artista on stage, luogo dove Ben difficilmente lascia spazio a dubbi e critiche.

P.N.

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