Take The Night Off – Machete – Preamble – Uprising Nation – Always War – Die Alone – Evil Schemer – Leader – Make A Mark – Forked Tongue – The Reason – Faithless – Fred Army – Thin Skin – Maria White Trash
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Riecco i fratelli Koller, ancora pronti a spaccarci le ossa dopo ben vent’anni di onorata militanza nel campo dell’hardcore. In quello che sembra essere un biennio importante per tutta la scena, non potevano mancare all’appello i Sick Of It All, capaci di proporre ben nove dischi da studio senza mancare mai il bersaglio. Certo non sono stati tutti colpi al cerchio rosso, quest’ultimo sforzo però è un centro perfetto, ottimo condensato del Sick Of It All trademark proposto in una mezz’ora scarsa, pericolosamente deciso a deflagrare sulle capocce di chi parteciperà ai loro grandiosi live set. La partenza di “Take The Night Off” e “Machete” non lasciano dubbi, il simil inno “Uprising Nation” e “Always War” sono più che una dichiarazione d’intenti, con il loro iniziale incedere cadenzato e la successiva letale accelerazione, mentre “Make A Mark” comunica il pensiero del gruppo a quegli act che decidono di modulare la propria rabbia in cambio di un contratto più vantaggioso: non sono sicuramente parole d’affetto e chi le pronuncia lo fa con cognizione di causa, meritando rispetto per ciò che ha fatto in vent’anni di carriera.