Sign Of Fear – Face The Emptiness – Everytime It Rains – New Religion – Fighting The Darkness – Blood On Your Hands – Curse Of Sharon – Too Much Time – Psycho – World On Fire – The Man (That I Don’t Know)
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“Seven Seals” aveva messo in mostra un gruppo che stava lentamente staccandosi dalla classica definizione di power teutonico, per diventare una band heavy a tutto tondo. In “New Religion” la potenza, l’impatto e la percentuale di cliché classici la fanno da padrone, per un nuovo disco che potrebbe segnare una nuova era per i Primal Fear del simpaticissimo (e grossissimo) Ralf Scheepers.
Le orchestrazioni, la produzione, il tono delle chitarre, i tempi che si abbassano qua e là (solo “Too Much Time” è la classica volata power presente nella tracklist), il duetto con Simone Simmons (vocalist degli Epica)…insomma tutte mosse che difficilmente ci saremmo aspettati da quelli che da sempre sono i ‘cloni’ dei Priest. Poi intendiamoci, a noi non dispiaceva sentire “Angel In Black” con l’intro e il riffing rubato a “Painkiller”, ma troviamo che ora i PF siano finalmente diventati una buona band con un’identità definita, senza dover per forza essere paragonati a qualcuno (nonostante Scheepers sia sempre copia di Halford in “Sign Of Fear” e titletrack tanto per citarne un paio). E questo è un successo enorme per il combo, che dopo anni di gavetta è finalmente arrivato a un livello superiore, confermandosi dopo il precedente lavoro.
Dischetto grintoso e sufficientemente vario, nessun miracolo, un paio di passaggi easy listening e tantissima sostanza. Pollice su.