[Metalcore] 36 Crazyfists – Rest Inside The Flames (2006)

I’ll Go Until My Heart Stops – Felt Through A Phone Line – On Any Given Night – Elysium (feat. Howard Jones) – The Great Descent – Midnight Swim – Aurora – Will Pull This In By Hand – We Cannot Deny (feat. Jonah Jenkins) – Between The Anchor – The City Ignites

www.36crazyfists.com
www.roadrunnerrecords.it

Sono un sostenitore della catalogazione a tutti i costi, però nei casi come quello dei Crazyfists è proprio un casino condensare con un termine ciò che i ragazzi dell’Alaska propongono. C’è un grande equilibrio tra metalcore, melodic metal e anche passaggi emo, insomma diciamo metalcore personale e ce la caviamo così. Senza giri di parole: questo è il miglior disco dei 36 Crazyfists, il più potente e incisivo, il più vario e anche il più convincente. L’atmosfera drammatica e congelata che avvolgeva il cuore nel precedente platter, è stata fatta deflagrare e l’organo di prima è ora bello infiammato. Ascoltando “I’ll Go Until My Heart Stops” e “Felt Through A Phone Line” si può avere una chiara idea della proposta del quartetto, Brock Lindow grida come un pazzo per poi melodicizzarsi parecchio, incentrando i brani sulla sua timbrica ‘tremula’ che contraddistingue i pezzi della band. La collaborazione con il leader dei Killswitch Engage (tra i capostipiti del metalcore internazionale) Howard Jones porta a una violentissima “Elysium”, mentre Jonah Jenkins canta su “We Cannot Deny”, brano da airplay estremo. In sostanza un buon disco, ricco di positività e melodie immediate, con la giusta dose di violenza e doppia cassa. Non consigliato agli intransigenti, potrebbe sorprendere chi cerca un platter che scorra senza intoppi dall’inizio alla fine, momento conclusivo in cui i nostri ripropongono un pezzo elettrico (“Midnight Swim”) in chiave acustica (“The City Ignites”) staccando gli amplificatori e congedandosi, consapevoli di aver confezionato un buon lavoro.

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