Lover – Grip – Spoil The Party – Sign Of Love – Majeur – Running With The Beast – Amanda – Loverboy – The Movies – Angel – Islands
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I zZz sono due omoni olandesi totalmente pazzi. Questo lo diamo per assodato, visto che sono al loro terzo cd, e non sono cambiati di molto. Suonano da soli, batteria e tastiera, e tirano fuori da questa formazione decisamente scarna un suono che sta al confine fra il kitsch esagerato della dance anni ottanta e le sperimentazioni scardinate ma sovversive dei Suicide.
Questo album ci aggredisce con una prima traccia che è un po’ una dichiarazione di intenti e un po’ una dichiarazione di guerra: “mettiamo subito in campo le armi: questi siamo noi, suoniamo in questo modo, se hai il coraggio vai oltre, se ti lasci spaventare da così poco, per favore, cambia cd e rimetti su i Ladytron”.
Già dal secondo pezzo, però, ci accorgiamo che il gioco è molto più raffinato di quanto non sembri, mentre la voce si mette a scherzare nientemeno che con il fantasma di Jim Morrison, incalzata da batteria e tastiera visibilmente fuori stile, non ci resta che capire che siamo finiti in un vortice di citazioni e parodie di stili, generi e feticci dell’alternative e dell’indie.
Se stiamo al gioco, possiamo davvero divertirci: “Sign Of Love” è dei Suicide, “Majeur” è Elvis Presley che gioca con una tastierina Bontempi, “Running With The Beast” è interrotta a metà da un intermezzo che molto deve alla musica soul e, guardando ancora più indietro, al crooning. Che dire di “Amanda”? All’inizio pare di poterci cantare sopra i Joy Division, facile capire che canzone, la indovinerete subito.
Insomma, questi tizi sono pazzi, sono divertenti, sono un gruppo che andrei a veder dal vivo, mi incuriosisce. Certo non me li ricorderò fra dieci anni, e certo non cambieranno la storia, ma meritano, perché per fare tutto questo ci vuole una bella testa.
Francesca Stella Riva