Living Dead Lights Black Letters

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I Living Dead Lights sono una band simpatica. Non hanno certo nella puntualità il loro elemento di forza (“Black Letters” è stata un’uscita a lungo attesa), tuttavia questo elemento è totalmente trascurabile quando il loro disco parte in quarta. Sanno suonare, sanno perfettamente come risultare gradevoli a una fetta di ascoltatori di hard rock generico, soprattutto sanno come impostare una tracklist, che viaggia a nastro inserendo pochi momenti lenti (e abbastanza trascurabili) dove non fa male (cfr. Amerikan Eyes). Grande impatto moderno con coordinate totalmente vintage modulate dalle lezioni date a suo tempo dai Guns N’ Roses ma anche da Buckcherry e Papa Roach meno nu-metal oriented. Impossibile non spaccare tutto su opener, Everybody, Follow e Hey Stranger. Non solo legnate cieche, ma buone intuizioni elettroniche su Vacant e un’atmosfera stradaiola che rimane credibile anche nel 2014. Buonissimo prospetto.

Mathias Marchioni

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