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Il quintetto di Brescia dimostra che, anche se si è pesantemente influenzati dalle band d’oltreoceano (The Devil Wears Prada, A Skylit Drive, Mayday Parade e altri), si può lavorare bene producendo un Lp tutt’altro che prevedibile. Melodie in chiave emo e breakdown metalcore vengono fusi sapientemente e in modo bilanciato rendendo l’ascolto sempre vivo, soprattutto grazie alla rottura della regola canonica “strofa sporca-ritornello pulito” tipica del panorama ‘core, tanto usata quanto ormai prevedibile. L’esordio ci ha detto bene (e promette altrettanto anche in ambito internazionale), li aspettiamo per il seguito.