È un genere tutto suo. Bisognava pur suggerire qualche coordinata a chi da sempre cerca di raccontarlo per categorie. Il Rap ‘n’ Roll si manifesta in maniera definitiva in “Meglio Prima (?)”, il quarto lavoro solista di J-Ax. L’artista milanese torna in grande spolvero con un album che racconta di sé e della società che gli ruota intorno con la rabbia, l’ironia e l’irriverenza che da sempre lo contraddistinguono. Il tutto arricchito da un’ampia varietà musicale con skretch, effetti elettronici e le schitarrate targate Guido Style. Un mix di ritmi che conferma la continuità stilistica con i migliori pezzi delle ultime due produzioni. Le graffianti rime dell’ex Articolo 31, poi, sono una garanzia e il disco gira che è un piacere.
“Meglio Prima (?)”, il punto interrogativo non lascia alcun dubbio. Una dichiarazione da non prendere sul serio, soprattutto se a dirla è uno che da sempre non ama i nostalgici, che pensa al futuro e che guarda indietro solo per ricordare con rispetto il percorso artistico che lo ha condotto fin qui. La sua carriera è iniziata per ben due volte e in entrambe ha avuto modo di sorridere. La seconda, però, è tutta sua. Meglio prima? Forse no.
L’album viaggia tra denuncie sociali, semplici piaceri quotidiani, testi urlati e altri a tratti comici. Spesso “sgarbati”, ma schietti e senza peli sulla lingua. L’autoironia, poi, è il marchio di fabbrica e condisce racconti in rima sul proprio aspetto, la propria musica e le abitudini notturne. C’è spazio anche per la dichiarazione d’amore rivolta alla moglie, ma a modo suo e non in stile “lentone strappamutande”.
Dalla title-track (stavolta senza punto interrogativo) a “Musica di rabbia”, da “Ancora in piedi” a “Dentro me” (dedicata ai propri seguaci) ne ha una per tutti: perbenisti, regine della scena, l’Italia in infradito che rimanda tutto a settembre, chi l’ha data con giudizio, chi non ha ancora spento la De Filippi e chi lo preferiva con “Tranqui Funky”. Ma in “Meglio Prima (?)” non emerge solo il lato più sfacciato e insolente dell’artista. Il suo mondo intorno non è poi tutto da buttare, anzi, con “Altra vita” confessa di non voler nulla che non sia la sua strada di provincia e il suo Paese. Il pezzo è il più emotivo di tutta la scaletta e la base acustica regala una pausa di tre minuti prima del finale. La cassa spinge e spuntano le collaborazioni. “Reci-divo” ospita Jake La Furia dei Club Dogo, mentre in “Questi ragazzini” esordiscono al fianco di Ax il rapper romano Canesecco e Mistaman. Bastano un paio di ascolti e alcuni brani vanno in loop. Le basi sono trascinanti e il pensiero è già ai live che a breve, e per un mese, infuocheranno i palazzetti italiani.
L’ascolto è più che consigliato. Alza il volume e “vai bello”.
Riccardo Rapezzi