Si intitola “Come uccidere un usignolo/67” il doppio album e primo progetto fisico di Ernia, in uscita il 3 novembre. Il rapper nei 16 brani riesce a passare senza snaturarsi dal rap più classico alle sonorità trap.
“Sono molto legato a questo lavoro – ha dichiarato Ernia in conferenza – Come uccidere un usignolo/67 è la perfetta sintesi in musica del vissuto proprio degli ultimi anni. L’insoddisfazione per una società molto spesso superficiale mi ha spinto a dar voce agli occhi dei moltissimi giovani che tutti i giorni affrontano difficoltà nel raggiungere i propri obiettivi, disgustati da una società spesso vuota e priva di valori“.
Dopo un passato con la Troupe D’Elite (con lui c’era anche Ghali ndr.) Ernia è riuscito a far cambiare idea alla maggior parte degli ascoltatori che all’inizio hanno attaccato con troppa ferocia i lavori del gruppo, basati su tematiche leggere. “La rete ci ha massacrati perché facevamo qualcosa che in Italia non c’era ancora. Io la trap l’ho fatta nel 2011. Al tempo il panorama era molto più bigotto. Noi facevamo una cosa più leggera ed effimera. Siamo stati molto criticati, non ce l’hanno mai perdonato. Oggi fortunatamente le cose sono cambiate“.
Oggi, come detto, le cose sono cambiate ed Ernia nel suo nuovo lavoro può vantarsi di aver collaborato con un mostro sacro come Guè Pequeno e Mecna. “Stimo moltissimo Guè. È super hip hop ed è molto abile nell’alternare all’interno dei suoi dischi pezzi super cafoni a brani personali come Trentuno giorni. Nel pezzo Disgusting dico ‘Sono il nuovo Guercio’. Più che un passaggio di consegna è una speranza. Lui è davvero il numero uno. Per quanto riguarda Mecna, sono felicissimo che abbia accettato di collaborare. Se è nel disco gran parte del merito lo devo a Night Skinny, un vero genio di questo gioco, che ha fatto da tramite. C’è stato modo di conoscerci, ci siamo sentiti e ha accettato subito. Credo che Mecna sia felice del risultato“.
Ernia dei rapper della nuova scena è nettamente il più riflessivo. Lo noti dai suoi testi, ma soprattutto da come parla e si pone. E non è un caso che, come molti suoi colleghi più navigati, legga di tutto da Hamingway a Baudelaire passando per i saggi storici. “Mia madre insegna latino al liceo, si è laureata in lettere moderne. Forse è anche per questo che leggo molto. Amo i saggi storici, il rapporto tra barbari e romani mi ha sempre affascinato. Sono tanti i rapper che leggono, ma non della mia generezione. Marra e Guè leggono, è chiaro. Si sente, c’è un gap tra noi ‘giovani’ e loro massiccio. Fibra legge. I grandi di adesso leggono, lo so. La scuola è utile. – ha proseguito Ernia – È stata la mia fortuna. Oggi i giovani si svegliano, abbandonano la scuola con l’intento di diventare rapper. Siamo cresciuti con i film della Disney e crediamo di essere tutti speciali. Ci vedono su YouTube, pensano a soldi facili e dicono: ‘se lo fanno loro, lo posso fare anche io’. Non è sempre così, non è matematico. So di ragazzini che mollano la scuola per fare rap. Voi siete fuori di testa!”
Ernia – Le date dell’instore
Venerdì 3 novembre – Mondadori di Piazza Duomo, Milano
Sabato 4 novembre – Discoteca Laziale, Roma
Lunedì 6 novembre – Feltrinelli (stazione), Napoli
Martedì 7 Novembre – Galleria del disco, Firenze
Martedì 7 novembre – Feltrinelli di Piazza Ravegnana, Bologna
Mercoledì 8 novembre – Feltrinelli di via Italia, Monza
Mercoledì 8 novembre – Mondadori, Torino
Giovedì 9 novembre – Varese dischi, Varese
Di seguito, ascolta l’album.