10 ottobre 2007
Gli Iced Earth sbarcano in Italia per presentare l'ultimo "Framing Armageddon". Noi di OUTune non potevamo mancare all'evento e nel contempo siamo riusciti anche scambiare due piacevoli battute col mastermind Jon Schaffer e Tim 'Ripper' Owens, sempre più a suo agio nel ruolo di singer della band.
Ho apprezzato la tua onestà nel dire che il live dvd "Alive In Athens", pubblicato dalla Century Media, fosse di scarsa qualità. Nella stessa occasione parlasti anche di una nuova release dal tour che state intraprendendo. E' ancora questa la tua idea?
JS: Ti ringrazio per l'apprezzamento, spero tu non abbia il dvd di cui parliamo. Sì la mia idea è proprio quella di pubblicare un nuovo dvd in cui far vedere chi sono davvero gli Ice Earth, con una qualità audio video superiore, in modo da far giustizia per i fan, ma anche per noi stessi che non ne siamo certo usciti bene…
Il tuo ex bassista James McDonough ha lasciato i Megadeth da non molto tempo. Ha per caso chiesto di tornare nella band o hai pensato di fare tu un gesto di riconciliazione?
JS: Non ci penso assolutamente, per me non esiste più e credo lui abbia la dignità di non comporre il mio numero di telefono. O almeno glielo auguro.
Stessa cosa per Barlow, ora nei Pyromaze?
JS: Ognuno fa la fine che si merita.
Tim, hai passato il 2006 a scrivere canzoni e a suonare con il tuo gruppo, i Beyond Fear. Farai la stessa cosa l'anno prossimo?
TO: E' presto per dirlo, anche perché per un po' sarò in giro con gli Iced Earth, che hanno comunque sempre la priorità assoluta sul resto. E' stato molto bello l'anno scorso, conto sicuramente di proseguire nel progetto, ma non so ancora quando.
Perché hai preferito ritornare sulla trilogia iniziata molti anni fa, invece di comporre un album che non avesse legami col passato, ma idee nuove?
JS: Il fatto è che non mi sono svegliato dicendo: "ora concludo il concept che ho iniziato". Semplicemente avevo in testa diversi pezzi da anni, ma altri non altrettanto validi e non mi sentivo di uscire con qualcosa che non fosse all'altezza dei primi due capitoli. Anche perché il rischio era quello di infangare un grande lavoro, con l'aggiunta del fatto che molti magari avrebbero legato il tutto all'ultima parte riuscita meno. Non appena ho avvertito la sensazione di avere in mano qualcosa di davvero valido, ci siamo messi a lavorare sodo. Tim ha fatto un lavoro eccezionale, per il quale non smetterò mai di ringraziarlo.
TO: Sono stato assorbito da questo nuovo progetto sin dall'inizio. Jon è riuscito a trasmettermi tutta la sua passione per questo nuovo album, non ho fatto altro che cercare di interpretare al meglio le aspettative della band. In effetti suona grandiosamente, è un'opera ambiziosa e difficile da comprendere immediatamente. Abbiamo preferito puntare su qualcosa di meno immediato ma qualitativamente superiore, siamo soddisfatti tutti di come è uscito il nuovo disco!
L.G.