4 aprile 2008
Ciao Mauro, so che siete in tour. Come vivete l’esperienza live? Credo che per un gruppo con le vostre radici sia un aspetto fondamentale…
Dici bene, la sede live è quella che amiamo di più, quella in cui possiamo essere pienamente noi stessi. Sai, non avendo alle spalle nessuna esperienza se non quella live è logico che questo sia l’ambito dove ci troviamo più a nostro agio. Inoltre è lì che dimostri di saper suonare veramente e fai vedere che sull’album non ha suonato qualcun altro!
Primo disco e subito una Major, una fortuna di questi tempi…
Sì, assolutamente. Ne siamo pienamente coscienti e sentiamo la responsabilità di questa cosa. In un momento come quello attuale per la musica è incredibile che una major così grande abbia creduto in noi.
Come avviene il processo creativo nel gruppo? Quali sono le cose da cui trai maggiore ispirazione per la stesura dei testi o per gli arrangiamenti?
Ti dirò, generalmente la maggior parte delle idee partono da Massimo, il nostro cantante. E’ molto prolifico, ha idee in continuazione e quando ci troviamo in studio ci lavoriamo insieme. Io mi occupo degli arrangiamenti e in parte dei testi. In ogni caso siamo sempre io e lui ad occuparci di tutto il processo.
Vi ho visti prima dei Deep Purple e mi siete piaciuti molto. Come è stato aprire per un gruppo del genere?
Eravamo terrorizzati, anche perché come avrai sentito non suoniamo proprio pezzi affini…Devo dirti però che la risposta del pubblico è stata grande, come avrai notato pure tu se eri lì sotto…Forse grande ho esagerato, però frutta non ne è arrivata sul palco (ride)!
Ti confermo che i consensi erano evidenti sotto il palco. Un’ultima cosa: come vivete internet?
Se da una parte rappresenta il terrore di chi fa musica, credo che un mezzo come Myspace sia invece una risorsa incredibile. Soprattutto per gruppi giovani come voi.
Mi fa piacere sentirlo da una persona che stava sotto il palco! Sì internet è davvero un’arma a doppio taglio, ma se usata nel modo giusto può essere una risorsa senza eguali. L’aspetto che più mi fa pensare però è che le stesse persone che ci contattano su MySpace e ci danno appuntamento dal vivo, poi fanno finta di niente e non vengono a presentarsi. D’altra parte questo è il problema generale della rete: aumentano le possibilità di conoscere persone, è più facile relazionarsi con gente che non si conosce, ma tutto a scapito della comunicazione vera e propria.
L.G.