Korn e Bullet For My Valentine si sono esibiti in concerto a Milano il 24 giugno 2013, presso l’Ippodromo del Galoppo nell’ambito del City Sound Festival 2013. Scaletta per nostalgici quella costruita da Jonathan Davis e soci, un breve set di supporto invece per Tuck e compagni. In apertura Love And Death, side project del rientrante Brian “Head” Welch che ha quindi effettuato doppio turno all’interno della stessa serata.
I Bullet For My Valentine dal vivo sono migliorati. Certo, ci saranno sempre le posizioni talebane nei loro confronti, anche perché mantenere le basi pre-registrate specialmente per le armonie vocali non è una grande idea (basterebbe portarsi un altro session-man sul palco). Tuttavia rispetto alle prestazioni a cui avevo assistito nel 2010 (Rock Im Park e Sonisphere Svizzera), parliamo di un’altra band, ora compatta, precisa e che si gode senza pensare più alle pose da spararsi il concerto. Matt Tuck non grida quasi più, il grosso del lavoro lo fa il mega tamarro Jason James al basso (come riesca da anni a gridare, sparare growl e fare le parti pulite in scioltezza senza mai risentirne è un mistero, tanto di cappello a lui, ndr), ma il frontman ha dalla sua prestanza fisica e un’immagine che, se per i più attempati tra il pubblico è fintissima, fa sicuramente colpo sulle nuove leve del metallo e sulle bimbe. Defezione non programmata invece quella di Michael Padget, sostituito dignitosamente sul palco da Mike Kingswood, socio di Matthew negli Axewound e membro dei Glamour Of The Kill. Una quarantina di minuti essenziali e di buona fattura che tutto sommato hanno divertito e intrattenuto i (pochi) presenti: boati per le conosciutissime “Your Betrayal”, “4 Words (To Choke Upon)”, “Scream Aim Fire” e la conclusiva “Tears Don’t Fall”, interesse per “Waking The Demon” e “The Last Fight”, reazioni freddine invece per le nuove “Riot”, “Temper Temper” e l’opener “Breaking Point”. Se all’estero i BMFV occupano spazi altissimi delle bill dei festival (al Download per esempio hanno suonato giusto prima degli Slipknot), in Italia sono ancora da verificare.
I mille/millecinquecento convenuti al City Sound questa sera erano presenti solo per i Korn. Quando parte “Blind” si scatena il finimondo sotto il palco, la band è in formissima e anche lo stage con luci ad hoc e schermi a profusione aiutano la buona riuscita del concerto. Setlist dicevamo per nostalgici, ma più semplicemente è corretto dire celebrativa del periodo in cui (nella seconda metà degli anni novanta) i Korn definirono sia il sound del nu-metal, sia il proprio posto di rilievo all’interno della storia della musica pesante moderna. Saccheggiato il debutto omonimo del ’94 e tre estratti da “Life Is Peachy” e “Follow The Leader”, il resto dello show se lo giocano le hit migliori delle release successive a quel periodo. Il rientro di Head in formazione ha contribuito ad aumentare la potenza che i Nostri avevano in parte smarrito, chitarristicamente parlando, dopo il suo abbandono. Ray Luzier alla batteria è una macchina da guerra e il proprio sound è qualcosa di vicinissimo alla perfezione, cosa che consente ai Korn di avere un impatto sonoro clamoroso ed estremamente libidinoso.
Non ci sono pause o soste, dopo un’ora e mezza con “Freak On A Leash” il gruppo saluta dando appuntamento ai propri fan a settembre, quando dovrebbe uscire il nuovo capitolo da studio di una carriera già di alto livello.
Scaletta concerto Korn Milano 24 giugno 2013
Blind
Ball Tongue / It Takes Two / Lodi Dodi
Twist
Chi
Falling Away from Me
Narcissistic Cannibal
Dead Bodies Everywhere
Coming Undone
Did My Time
Shoots and Ladders / Somebody Someone
Here to Stay
Helmet in the Bush
No Place to Hide
Y’All Want a Single
Lies
Another Brick in the Wall (Pink Floyd)
Get Up!
Got the Life
Freak on a Leash