Dinosaur Jr. – Music Drome, Milano 3 giugno 2008

 

Nel 2005 arriva la reunion che non ti saresti mai aspettato. Si riformano i Dinosaur Jr in line up originale, con Barlow e Mascis (oltre Murph). Probabilmente è vero che la vecchiaia riappacifica gli animi. Da allora i tre hanno continuato a girare in tour nel mondo raccogliendo entusiastici consensi. Poi è arrivato un disco più che discreto che ha mostrato una marcia in più e una vitalità ritrovata benché i due amici/nemici non si rivolgano la parola sui palcoscenici.

Per l’ennesimo passaggio italiano i Dinosauri arrivano a Milano in un Music Drome zeppissimo di gente. L’apertura è affidata ad un ottimo e lodevole Bob Corn tra discorsi accorati e folk intimista. Poi rieccoli. Mascis assomiglia sempre più a Robert Smith (come stazza) con i capelli lunghissimi grigi. Un mio amico dice che è lo Zio Tibia. Dietro di lui undici amplificatori. Al suo fianco Murph alla batteria e Lou Barlow che sembra ancora un ragazzino.

Tutto comincia con “Freak Scene” e tutto sembra un bagno negli anni ‘90, nel suono folgorante di un gruppo cardine dell’indie rock. Sarà oltre un’ora e mezza di rito orgiastico di feedback roboanti e pezzi tirati all’ennesima potenza per sconquassare le orecchie dei presenti. Pezzi ben diversi dalle versioni ufficiali contenute nei vari dischi come “Were you been” o “Fossils”. Un rock affilato che affossa la voce di J Mascis, sempre molto flebile. Un paio di canzoni le canta pure Barlow. J Mascis è come al solito altrove. Sembra sia stato portato sul palco a forza e controvoglia. Barlow invece è scatenato come un ragazzino al concerto del liceo. Lui e Murph si avventano su batteria e basso come pochi. Sono loro la spina dorsale pulsante della serata. A Mascis il compito di cazzeggiare con la chitarra dai volumi mostruosi e di abbandonarsi ad assoli che solo un mitomane metal come lui può avere nella sua faretra (uno di questi dura quasi 10 minuti).
Palla lunga e pedalare, sudore, applausi. Il loro sporco lavoro lo hanno fatto. E molti si sono divertiti ancora. Come 14 anni fa.

L.F.

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