I-Days Milano 2017, le foto e i top e flop della terza giornata

Con leggero anticipo rispetto alle precedenti, si è conclusa la terza giornata di I-Days 2017. Anche per questa serata il menù è stato succulento, grazie alle performance di Sick Tamburo, Nothing But Thieves, Sum 41, Blink 182 e Linkin Park.

Ancora una volta è il momento di stilare i TOP&FLOP della giornata:

TOP

Sorpresa annunciata
Sono sicuro che nei prossimi anni sentiremo ancora parlare dei Nothing But Thieves. La band inglese capitanata da Conor Mason propone un alternative rock al passo coi tempi, pur rifiutando (per il momento) contaminazioni elettroniche. La voce del frontman è il punto di forza della formazione: a metà tra quella di Matt Bellamy e Thom Yorke, Conor Mason sa essere dolce nelle ballad come “If I Get High” e graffiante in brani come “Amsterdam”.

Intramontabili Linkin Park
Alle 21:45, in perfetto orario con quanto annunciato dagli organizzatori, la band di Los Angeles sale sul palco per uno dei migliori show di quest’edizione di I-Days. La precisione d’esecuzione e tutti i più grandi successi in scaletta coronano una giornata da urlo. Se i Linkin Park continuano a macinare numeri importanti da molti anni, il perché è stato chiarito ieri sera al Parco di Monza. Per Chester Bennington poi, non ci sono parole: il cantante si dimena e urla come un forsennato dall’inizio alla fine del concerto. Riesce ad essere intonato anche quando si lancia sulle prime file, mentre i fan gli accarezzano la testa come se fosse un tenero gattino. Gran parte della potenza di fuoco dei live dei Linkin Park è merito suo.

80.000
Ottantamila è il numero delle persone che ieri sera erano presenti al parco di Monza. Ottantamila è il numero di facce che i Linkin Park hanno trovato sotto al loro palco, lasciandoli stupefatti. Ottantamila sono i battiti di mani che hanno accompagnato ogni canzone della band di Mike Shinoda e Chester Bennington. Il pubblico di questa terza giornata di I-Days è stato il vero protagonista della serata.

FLOP

Le cover dei Sum 41
Non apprezzo particolarmente le cover di brani famosi eseguite da altre band. Durante il loro energico live di ieri sera, i Sum 41 hanno eseguito uno spezzone di “Enter Sandman” dei Metallica e una loro rivisitazione di “We Will Rock You” dei Queen. Soprattutto nel secondo caso, l’esperimento non è riuscito appieno. Caro Deryck Whibley e co, perché non vi limitate a suonare le vostre canzoni visto che lo fate benissimo? Tralasciando questa piccola riflessione, il live dei Sum 41 è stato entusiasmante.

Blink 182
Spiace dirlo, ma temo che i Blink 182 siano belli e defunti. Ero molto curioso di vedere che impatto avesse avuto l’arrivo di Matt Skiba nella resa sonora della band, ma forse questo è l’ultimo dei problemi. Le voci di Mark e Matt sono spesso imprecise e si impastano tra di loro, a causa dei registri vocali molto simili. Inoltre, la scelta di partire in tour nella classica formazione basso-chitarra-batteria penalizza i brani suonati dal vivo, che richiederebbero una potenza maggiore e qualche musicista in più. Per fortuna che c’è un certo Travis Barker alla batteria a mantenere in piedi la baracca: macchina da guerra!

Siccità
Giornate intere sotto il sole, oltre alle scottature, procurano anche un disperato bisogno d’acqua. Se assieme a questo banalissimo concetto vi tornasse in mente la questione token (con annesse file chilometriche alle casse), capite voi stessi l’enorme problema siccità. Le quantità d’acqua a disposizione della produzione sono apparse piuttosto limitate, così come le soluzioni per rinfrescare il pubblico sotto la calura. Un cannone vaporizzatore non basta per bagnare ottantamila persone. Evitando di lucrare sull’acqua, il mio personale consiglio per gli anni a venire è di predisporre distributori d’acqua gratuiti nell’area concerto per permettere a tutti di dissetarsi durante l’evento.

Le foto della terza giornata